Ebbene sì! Oggi ricorre il sedicesimo anniversario dal 28 novembre del 2007, giorno in cui per la prima volta nella mia vita misi piede in Estremo Oriente. Ci ero venuto per un’esperienza di studio di soli 6 mesi, che però poi si sono prolungati, forse un po’ troppo…
Matteo Ricci nelle sue memorie scriveva: “mi sono fatto cino”. Oramai, dopo tantissimi anni passati in Cina, si sentiva di essere diventato un po’ cinese. Io invece, non credo di essermi “fatto cino”. Ed è logico! All’epoca di Matteo Ricci, nel XVII secolo, infatti, vivere in Cina voleva davvero dire isolarsi dal mondo, ma nei nostri giorni, in questa era globalizzata, non è più così! Per esempio, io ho contatti settimanalmente con i miei amici in Italia, seguo le notizie quotidianamente attraverso Internet, mangio perlopiù italiano perché qui ormai viene importato di tutto… Pertanto, nel mio caso, il processo di sinizzazione è difficile che avvenga in modo definitivo.
Ma certo è, che questi anni a Taiwan, comunque in parte, mi hanno cambiato: lavoro di più e con maggiore metodicità; sono più attento alle reazioni e soprattutto ai silenzi degli altri; mi taccio e faccio un passo indietro sempre, a meno che qualcuno non mi chieda un parere; dissimulo per mostrare rispetto, piuttosto che essere sempre e comunque schietto anche quando non è necessario; mostro meno di quello che sono e che ho, invece di ostentare di più di ciò che sono e possiedo; sono più adattabile e flessibile, più curioso e aperto alla diversità che una volta. Insomma, in definitiva, questi anni in Estremo Oriente non mi hanno fatto male!
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