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I patrimoni culturali immateriali UNESCO dell’Italia


  • 作家相片: Giancarlo Zecchino
    Giancarlo Zecchino
  • 3月26日
  • 讀畢需時 2 分鐘

Attualmente l'Italia ha il maggior numero di siti UNESCO al mondo. In totale i siti italiani patrimonio dell'umanità ammontano a 60. Ma sapevi che oltre ai siti UNESCO tutelati per il loro valore storico e paesaggistico, l'talia ha anche 15 patrimoni immateriali?

Come per esempio:


  • la dieta mediterranea

  • l’arte del pizzaiuolo napoletano

  • l’arte dei trifulai

  • l’arte dei liutai

  • l'arte del canto lirico

  • l’arte dei muretti a secco

  • l’arte delle perle di vetro


La dieta mediterranea

La dieta mediterranea comprende una serie di competenze, conoscenze, rituali e tradizioni che riguardano la coltivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la cucina e soprattutto la condivisione e il consumo di cibo. Mangiare insieme è alla base dell’identità culturale delle comunità dei seguenti paesi che si affacciano sul Mediterraneo: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro, Croazia e Marocco.

La dieta mediterranea è caratterizzata da un consumo ridotto di carni rosse, a cui si preferiscono le carni bianche, il pesce e i frutti di mare, e i legumi. Anche se il pane, la pasta e i formaggi non possono mancare su una tavola mediterranea, il consumo deve esserne moderato per fare ampio spazio invece alle verdure e agli ortaggi. Il protagonista principale e simbolo della cucina mediterranea è senza dubbio l’olio di oliva.

La dieta mediterranea include anche l’artigianato e la produzione di contenitori per il trasporto, la conservazione e il consumo di cibo, come i piatti di ceramica e vetro.


L’arte dei liutai

Cremona vanta 170 botteghe di liutai, e il Museo del Violino che ospita i capolavori dei maestri liutai del XVIII secolo Amati e Guarnieri, insieme a una ricca collezione di viole, violini e violoncelli. Una sezione è dedicata esclusivamente ad Antonio Stradivari e al suo laboratorio. Ancora oggi, una volta alla settimana, un maestro suona gli antichi strumenti per mantenerli in uso.

Per molti anni i tre liutai Amati, Guarnieri e Stradivari lavorarono nello stesso quartiere di Cremona. Una leggenda racconta che un giorno Amati mise un cartello davanti alla sua bottega: "Facciamo i migliori violini d'Italia". Anche Guarnieri volle imitare l'idea di Amati e fece un cartello con su scritto "Facciamo i migliori violini del mondo". A quel punto Stradivari dovette scrivere davanti al suo laboratorio "Noi facciamo i migliori violini del quartiere".

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